Dipendenza da smartphone e stress da iperconnessione

Secondo gli esperti, moltissimi ragazzi della Generazione Z  (quelli nati tra il 1995 e il 2010) soffrono di dipendenza da smarphone e stress da iperconnessione. Ecco le conseguenze negative e come uscirne.

stress da iperconnessioneI ragazzi di oggi sono costantemente immersi nel mondo digitale, costantemente online grazie allo smartphone. Sono chiamati anche face down generation (perché sempre chini su smartphone o tabet). Per loro il mondo non è mai stato senza Google e Facebook e tutto è accessibile attraverso la rete (dal cibo ai vestiti, fino agli amici). Tutto ciò può causare uno stress da iperconnessione, con notevoli effetti negativi sulla mente e sulla salute.

Dipendenza da smartphone e stress da iperconnessione- Una nuova definizione dell’identità.

L’identità dei ragazzi è sempre più definita da quello che gli esperti chiamano il “sé sociale”, ovvero l’idea che gli altri si fanno di loro basandosi su ciò che postano sui social network. Ad esempio, se tutti i contatti di un ragazzo pensano e dicono che è sicuro di se stesso, è molto probabile che si comporterà come una persona sicura, al punto da diventarlo realmente.

Dipendenza da smartphone e stress da iperconnessione- Le conseguenze per la salute.

Secondo gli esperti, cellulari, tablet e computer emettono radiofrequenze che possono danneggiare i tessuti che stanno a contatto con questi device. Ad esempio, tenere più di 50 minuti uno smartphone attaccato all’orecchio può alterare funzioni sensoriali come l’udito, il tatto, la vista e l’olfatto.

Un elevato utilizzo dei device digitali è associato a disturbi del sonno, deficit dell’attenzione, iperattività e altri problemi comportamentali.

Dipendenza da smartphone- Cosa accade al nostro cervello?

Recenti studi di neuroimaging (una tecnica che consente di visualizzare in tempo reale gli effetti di una sostanza sul cervello) hanno dimostrato che la dipendenza da Internet è paragonabile a quella  derivata dall’assunzione di alcol, eroina e cocaina.

I “like” sfruttano un meccanismo psicologico di ricompensa presente in tutte le forme di dipendenza. Quando vediamo sulla nostra pagina Facebook un nuovo “mi piace” è come se ricevessimo una piccola “dose” di dopamina (il cosiddetto ormone della felicità). Ciò ci crea una sensazione piacevole e appagante che vogliamo replicare.

Dipendenza da smartphone e stress da iperconnessione- Come uscirne?

Per combattere dipendenza e stress da iperconnessione, occorre rendersi conto che le big company, come Google e Facebook, guadagnano sulla vendita di pubblicità o dei dati relativi agli utenti (quanti anni hai, cosa mangi, come ti diverti, cosa compri). In realtà vendono il nostro tempo passato online, o per meglio dire, la nostra attenzione. Nel momento in cui accediamo  a un servizio gratuito in rete dobbiamo essere consapevoli che il prodotto siamo noi. Inoltre, anche gli adulti devono dare l’esempio, spegnendo per primi il cellulare.

Fonte: Starbene

Per un approfondimento: Fondazione Veronesi

Redazione Mettiche

Ultimo aggiornamento: 23 gennaio 2019

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